Con il Prof. Luca Quartuccio, specialista in Reumatologia, affrontiamo un tema di grande attualità: il rischio di contrarre infezioni e l’utilità dei vaccini nei pazienti con PsA in cura con farmaci immunomodulanti.

 

Le malattie autoimmuni come la psoriasi cutanea (PsO) e l’artrite psoriasica (PsA), sono patologie croniche infiammatorie che spesso vengono curate con farmaci immunomodulanti di fondo (DMARDs). Si tratta di terapie che vanno ad agire in modo generalizzato o mirato (in quest’ultimo caso parliamo dei farmaci biotecnologici di ultima generazione), sul sistema immunitario spegnendo la reazione infiammatoria anomala. Questo perché i sintomi dipendono proprio da un “attacco” che il sistema immunitario scatena contro l’apparato locomotore e i tessuti cutanei.

Questo meccanismo di iperattività immunitaria va fermato ad ogni costo, onde evitare che il processo di flogosi interna produca danni permanenti a carico delle articolazioni, e si estenda ad altri organi e apparati. Ecco perché i farmaci di fondo sono efficaci, perché non si limitano ad agire sui sintomi, ma direttamente sulla causa che li scatena.

Ma bloccare il sistema immunitario comporta anche una disattivazione delle nostre difese contro pericoli esterni, come le infezioni? Esiste un aumentato rischio di contrarre malattie infettive in chi venga curato con l’immunoterapia? Ce ne parla il Prof. Luca Quartuccio, Specialista in Reumatologia dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale.

Nel video, il Prof. Quartuccio, affronta il nesso tra rischio infezioni e terapie immunosoppressive.

Covid-19 e altre infezioni: attenzione ai corticosteroidi

Un discorso specifico va fatto per chi, affetto da patologia autoimmune come l’artrite psoriasica PsA, sia in cura sistemica con corticosteroidi. Sebbene efficaci, questi farmaci hanno infatti molti effetti collaterali, soprattutto se assunti a lungo termine, uno dei quali è quello di rendere il corpo meno reattivo agli attacchi degli agenti infettivi, tra i quali il nuovo coronavirus SARS-CoV-2, responsabile del Covid-19.

Le terapie biologiche sono, invece, molto più mirate e ciò spiega, probabilmente, perché i pazienti che seguano questo tipo di cura di fondo non siano più a rischio di ammalarsi di Covid-19 di quanto lo sia la popolazione nel suo complesso e, anzi, ne risultino protetti.

Su questo punto molto delicato, cioè la possibile vulnerabilità all’infezione da Covid-19 dei pazienti in terapia per PsA, diamo nuovamente la parola allo specialista.

Nel video, il Prof. Quartuccio, ci parla della correlazione tra assunzione di farmaci biologici, corticosteroidi e malattia da Covid-19.

L’importanza dei vaccini contro le infezioni stagionali

Sempre rimanendo in tema di infezioni virali, un aspetto importante da sottolineare è l’opportunità, per chi sia in trattamento per una PsA o una PsO, di immunizzarsi.

contro l’influenza stagionale o lo pneumococco, che può portare a malattie respiratorie importanti, il consiglio dello specialista è decisamente quello di sottoporsi a vaccinazione.

Vaccinarsi contro l’influenza stagionale o lo pneumococco: questo il consiglio del Prof. Quartuccio, specialmente in caso si assumano farmaci biologici per la PsA.

Insomma, più il sistema immunitario viene supportato nel suo lavoro, più si stabilizzeranno le condizioni di salute generali del paziente con remissione dei sintomi infiammatori e protezione dagli agenti infettivi esterni. Scopo della ricerca farmacologica nel campo dell’immunoterapia è esattamente questo!