Il reumatologo ci illustra le cure farmacologiche per l’artrite psoriasica, dalle terapie convenzionali a quelle più innovative e promettenti.

 

L’artrite psoriasica (PsA) è una malattia cronica multiforme, che può interessare aree diverse dell’apparato muscoloscheletrico impattando, in termini di dolore, rigidità e perdita di capacità funzionale, in modo assai differente da persona a persona. Per tale ragione le terapie per la gestione della PsA vanno cucite addosso a ciascun paziente e aggiustate nel tempo in base anche alla sua risposta alle stesse.

 

Azione sull’infiammazione e sull’andamento della malattia
L’artrite psoriasica è una patologia autoimmune che insorge nel momento in cui il sistema immunitario scatena immotivatamente contro i tessuti articolari sani una forte reazione infiammatoria, pertanto occorre agire su questo meccanismo per tenere sotto controllo la malattia e i suoi sintomi, ma soprattutto per evitare che la flogosi interna danneggi in modo irreparabile le sedi coinvolte.

 

Le cure migliori ad oggi disponibili sono quindi quelle che prevedono un’azione diretta sul sistema immunitario allo scopo di bloccare sul nascere la reazione infiammatoria e conseguire una regressione dei sintomi con pieno recupero della funzionalità muscoloscheletrica, e da prevenire il danno articolare e la disabilità che ne deriva.

Di quali terapie farmacologiche si tratta? E cosa può aspettarsi da queste il paziente? Risponde il Dr. Alen Zabotti, Specialista in Reumatologia dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale.

Nel video, il Dr. Zabotti ci parla di FANS, DMARDs e farmaci biotecnologici per l’artrite psoriasica.

La ricerca farmacologica nel settore immunoterapico, però, non si ferma qui. La cura del futuro potrebbe essere rappresentata da terapie sperimentali, ancora da perfezionare, che intervengono sulla modifica della malattia e rispondono al nome di piccole molecole target.

Si tratta di nuovi farmaci antireumatici che agiscono in maniera selettiva in bersagli intracellulari, e attualmente vengono utilizzati soprattutto per le forme articolari di artrite. Sono tuttavia necessari ulteriori studi per identificare con precisione chi può beneficiare di tali terapie.

In generale, possiamo concludere che le terapie farmacologiche attualmente disponibili permettono alla maggior parte dei pazienti di vivere una vita sempre più normale, ottenendo buoni livelli di remissione e di prevenzione del danno articolare.